Chiesa di S. Domenico - Aversa

Chiesa di S. Domenico - Aversa

Chiesa di S. Domenico -  Aversa - Autunno musicale 2017

Chiesa di S. Domenico -  Aversa


La chiesa di San Domenico (San Luigi dei Francesi) fu edificata per volere di Carlo II d’Angiò nel 1298 che volle dedicarla allo zio, il Re Luigi IX di Francia, e la cui canonizzazione era avvenuta l’anno prima ad opera di Papa Bonifacio VIII. L’edifico si presentava con un impianto architettonico in stile gotico, come ancora visibile nella parte retrostante l’altare maggiore. Solo con l’arrivo dei domenicani fu dedicata a San Domenico. Attiguo ad esse il grande complesso monastico, con due chiostri, che inglobò l’antica chiesa normanna di Sant’Antonino, e che dopo la soppressione degli ordini monastici voluta da Gioacchino Murat, con l’Unità d’Italia ospitò il Comune di Aversa fino agli anni venti del secolo scorso e la biblioteca comunale ed una scuola elementare fino ad una ventina di anni fa. Nel convento vi soggiornò per una settimana Papa Benedetto XIII, al secolo Vincenzo Maria Orsini, ultimo papa del Sud Italia, in visita alla comunità domenicana e all’allora vescovo di Aversa, il cardinale Innico Caracciolo. Al seguito del pontefice c’era l’architetto Filippo Raguzzini, a cui il papa strappò la promessa di ristrutturare la chiesa aversana. Promessa che il celebre architetto mantenne prendendo il progetto che aveva presentato per il concorso per il rifacimento di San Giovanni in Laterano, dove aveva gareggiato con Vanvitelli e Niccolò Salvi ai quali poi fu preferito il meno noto Alessandro Galilei, mutuandolo alle esigenze aversane. La facciata tardo barocca della “nuova” chiesa sulla cui sommità troneggia la statua di San Luigi re di Francia è arricchita da quattro nicchie contenenti le statue di quattro papi domenicani, appunto Benedetto XIII, Pio V, Benedetto XI, Innocenzo V. La chiesa al suo interno presentava pregevoli opere pittoriche purtroppo oggetto di furto come una Resurrezione di Francesco Solimena, un Sant’Antonio e un San Francesco di Fabrizio Santafede. Chiusa ed in degrado dal terremoto del 1980 è stata riaperta nell’ottobre del 2019 grazie all’impegno di cittadini privati, tra cui l’associazione “I normanni”, l’Arciconfraternita del Santo Rosario e sponsor attraverso una serie di iniziative denominate “Operazione San Domenico”.