Sul vestibolo superiore, di fronte al vano dello Scalone d'onore, si apre la Cappella Palatina, inaugurata alla presenza di Ferdinando IV nel Natale del 1784. Più che un luogo di preghiera, essa sembra un grande salone di ricevimento, data la scarsa presenza di decorazioni pittoriche e la profusione di marmi pregiati.
La Chiesa risalente al 1053, di fondazione longobarda, fu restaurata in età romanica e passò ai benedettini di Montecassino nel secolo XI. La chiesa si presenta oggi in veste tipicamente romanica, frutto dell'ultimo restauro che ha abolito tutte le modifiche settecentesche. Oltre agli affreschi, ai resti dei pavimenti medievali, molto interessante risulta essere il sarcofago romano di epoca imperiale che funge da Altare Maggiore.
Il Santuario dell'Addolorata fu costruito agli inizi del Cinquecento a spese di tutta la comunità su di una chiesetta preesistente già dedicata allAnnunziata. La sua costruzione fu molto travagliata e si protrasse nel tempo. Un forte terremoto nel 1590 ne provocò il crollo della cupola e della volta, nonché ritardi nella costruzione dovuti alla mancanza di manodopera causata dalla peste che, nella prima metà del 1600, flagellò lintero paese. Degno di nota è il pulpito di legno intagliato del 1700 (elemento di maggior pregio dell'intera struttura) e la tela dell'Annunciazione posta sull'altare maggiore, risalente agli inizi del 1800.
La Chiesa come le altre in Alvignano è del XII-XIII secolo, ha la forma di croce latina con una cupola centrale. All'interno ha due navate laterali con la volta a veli, mentre quella centrale ha la volta a botte. All'interno nella navata di sinistra sono conservate le reliquie di San Ferdinando d'Aragona Proprio sotto la statua del Santo, nella navata di destra si trova un fonte battesimale del XVI secolo e sulla parete è raffigurato il battezzo di Gesù. Sull'altare maggiore si può ammirare una tela del XVII secolo. All'interno si trova un organo del 1700 recentemente restaurato.
Della Chiesa di San Rocco, costruita su una piccola cappella preesistente dedicata a San Leonardo, si ha notizia sin dal 1308 ed è risalente al XVI secolo. La chiesa è famosa per il portale in legno interamente scolpito a mano, la statua lignea di San Rocco del '700 e i bellissimi affreschi sull'abside del Galloppi.
La chiesa di San Michele Arcangelo, anche conosciuta come Duomo, è il principale luogo di culto cattolico di Casertavecchia, fino al 1841 cattedrale della diocesi di Caserta.
La chiesa, dedicata a San Michele Arcangelo, sorge in un borgo medioevale di origine longobarda posto sulla cima di un colle, a 401 metri sulle pendici dei Monti Tifatini.
La fondazione forse avvenne sui resti di una precedente chiesa longobarda. La costruzione fu terminata, sotto il vescovo Giovanni, nel 1153 quando fu consacrato al culto, come si legge sulla iscrizione nell'architrave del portale centrale che cita anche il nome dell'architetto, Erugo, che seguì i lavori, quantomeno nell'ultima fase.
La chiesa ebbe comunque un secondo momento costruttivo con notevoli modifiche ed accrescimenti anche durante il XIII secolo (transetto, cupola, campanile) con caratteri più vicini allo stile gotico. Nel XVI secolo, addossata sul lato sinistro della cattedrale fu costruita una cappella quadrata, coperta da una cupoletta simile a quella della chiesa stessa. Alla fine del Seicento furono effettuati lavori interni che trasformarono l'originario aspetto romanico in quello di una chiesa barocca.
Nel 1926 un radicale restauro riportò la chiesa all'originario aspetto romanico.
L'attuale chiesa è stata realizzata dal 1531 al 1574 su impianto di una chiesa angioina del sec. XIII, per la sua struttura è considerata il simbolo del Rinascimento capuano. La facciata seicentesca presenta maestose statue in nicchia raffiguranti S. Antonio Abate e Santa Lucia.
A cavalcavia sul Corso Appio si nota una struttura arcuata costituente l'antico passaggio per le suore dal contiguo convento al matroneo della chiesa. Il convento un tempo fungeva anche da ospedale per i bambini e restò attivo fino al 1788.
Derivante da una basilica paleocristiana del V-VI secolo edificata su un tempio romano, fu sede episcopale (perciò vi si riferisce anche con Episcopio di Ventaroli) fino al trasferimento di questa a Carinola nel 1099.
Gli affreschi, realizzati dal X secolo al XVI secolo, sono di gran valore: quelli dell'abside sono fortemente bizantineggianti, tardocomneni, attribuibili alla fine del XII secolo, ma qui
« l'originaria matrice bizantina ha ormai perso i caratteri di astrazione, nobile solennità e raffinatezza propri della committenza alta, per esprimersi in un linguaggio dal tono più popolare »
ll nuovo Centro di Cultura "Domus Ars" nasce con l'intento di essere un'oasi di benessere culturale: un luogo dove la cultura possa esprimersi in tutte le sue forme ed essere sperimentata attraverso qualsiasi espressione artistica.
Il Centro organizza e promuove laboratori di musica, teatro, danza, seminari e convegni; è sede di mostre di pittura, fotografia e scultura;
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Con la sua posizione strategica nel cuore del centro antico della città partenopea, vuole diventare crocevia di artisti e punto di riferimento per il panorama culturale della Campania.